Mutui ai giovani, boom di richieste dagli under 36

Il 2021 è stato segnato da novità senza precedenti per la fascia degli under 36 interessati a comprare casa. In un anno particolarmente positivo per il mercato dei mutui, i giovani sono stati i protagonisti indiscussi. A partire dallo scorso maggio, il Decreto Sostegni Bis varato dal governo Draghi, con l’introduzione di una serie di agevolazioni fiscali e di misure eccezionali, ha cambiato lo scenario, dando un forte impulso al mercato. Vediamo cosa è cambiato.
La fotografia scattata a gennaio da Mutui online mostra un’eccezionale impennata delle richieste e delle erogazioni di mutui under 36:
dal 31,4% del mix nel 2020 si è passati al 37,5% del 2021 (+19%). A dominare questa crescita sono state principalmente le richieste con finalità prima casa: circa l’80,6% dei mutui richiesti dalla fascia giovani nel 2021. In particolare nell’ultimo trimestre 2021 con questa finalità sono stati circa nove su dieci i mutui richiesti da giovani.
Le durate più gettonate sono state quelle superiori ai 25 anni: si è passati dal 46,3% del 2020 al 56,6% del 2021 (+22%). A segnare il massimo storico sono stati anche gli importi medi richiesti dai giovani (141.800 euro) e i mutui con LTV superiore all’80% (+44% in più rispetto al 2020): nel quarto trimestre oltre 1 mutuo su 2 richiesto da Under36 è stato per un valore superiore all’80%. Se si analizza l’inquadramento professionale, è evidente come le nuove misure del governo a sostegno dei giovani abbiano fornito chiari segnali – seppur ancora lievi – di cambiamento: se nell’ultimo trimestre 2021 i mutui erogati a lavoratori atipici ed autonomi erano solo rispettivamente pari all’1,3% e 5,8% (contro l’89,4% dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato), nell’ultimo trimestre del 2021 si sono attestati rispettivamente al 2 e al 6,8%.
Guardando più nel dettaglio la misura del Governo dedicata ai giovani, più comunemente nota come “Mutuo Draghi”, si nota come questa abbia previsto un’estensione della garanzia statale a determinate categorie con maggiori criticità di accesso al credito, a partire proprio dai giovanissimi con lavori atipici e discontinui. Fino al 31 dicembre 2022, i giovani che non hanno ancora compiuto 36 anni di età (nell’anno in cui l’atto è rogitato) e che sono in possesso di un Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, non superiore a 40 mila euro potranno godere del diritto, in relazione all’atto di compravendita (acquisto dell’immobile),all’esenzione dall’imposta di registro, dalle imposte ipotecaria e catastale.Potranno poi usufruire di un credito d’imposta pari all’ammontare dell’Iva corrisposta, se dovuta. In relazione al mutuo si ha inoltre l’esenzione dall’imposta sostitutiva, pari allo 0,25% dell’ammontare complessivo delle somme erogate.
É inoltre stata estesa la dotazione del Fondo di garanzia per mutui prima casa, esteso dal 50% all’80% della quota capitale dei mutui concessi per l’acquisto della prima casa. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che per gli atti stipulati nel 2022, l’Isee è quello del 2020: è consentito far ricorso all’Isee corrente nei casi di significativa variazione della situazione lavorativa, economica o patrimoniale dei componenti del nucleo familiare. Molti giovani con un reddito basso si vedono costretti a rimanere nel nucleo famigliare dei propri genitori per lungo tempo; accade così che l’Isee, gravato dalla somma dei redditi di tutti i componenti del nucleo famigliare, possa facilmente superare la soglia massima consentita. Un’alternativa possibile per usufruire della garanzia statale prevista per i mutui Under36 consiste nel rendersi fiscalmente autonomi in modo da godere di una situazione patrimoniale indipendente più consona ad usufruire delle possibilità introdotte dal Decreto Sostegni bis.Proprio a fronte delle nuove disposizioni diversi istituti di credito hanno cominciato a studiare prodotti pensati in modo specifico per i giovani, rendendo l’offerta più ampia e variegata. Oggi grazie alle “Misure Draghi” un numero maggiore di giovani può accedere al fondo di garanzia statale anche per richieste di mutui con copertura tra l’80% e il 100% del valore dell’immobile, trovando un maggior numero di istituti di credito pronti ad ascoltarli e tassi allineati a quelli di mercato.
Articolo letto su Corriere della Sera – economia